lunedì 29 febbraio 2016

mh

Come al solito hai interrotto tutto il flusso di pensieri che stavo per riversare qua. E in realtà non so più cosa volevo scrivere. Sicuramente di te, di me, di me e te, di te e me. Andrò un po' a caso, tanto non legge nessuno, è il bello del non essere famosi.
Boh, sono triste e basta.

Fare l'amore in mutande e con il frac

"A volte mi dico che quando uno fa l'amore sta sempre un po' fuori di testa. Adesso che ci penso con calma sono categorico e aggiungo: Completamente fuori di testa.
Ed è un peccato. Un grosso peccato.
Quando si fa l'amore si dovrebbe essere attenti. Almeno un po' di più. Non è come accendere un sigaro, fare l'amore. Quando si fa l'amore ci si dovrebbe vestire da domenica.
Nudi, certo, ma pure da domenica. In mutande e con il frac. Sarebbe molto divertente d'altronde fare così! L'amore è molto fisico, quindi molto spirituale.
L'aria della stanza deve essere profumata di bei pensieri.
Ma gli uomini sono strani. Strani e bizzarri. Pure le donne sono bizzarre se è per quello.
Se io fossi una donna, sarei attenta ad essere felice al momento di fare figli. Molto attenta e molto felice. Con dei pensieri fioriti e dei profumi d'arancia. Perché se fai l'amore mentre pensi alla bolletta dell'elettricità rischi di fare un figlio senza luce e pieno di bollette da pagare.
Quando si fa l'amore si dovrebbe essere felici e divertiti di fare l'amore. Si dovrebbe ridere pure, ridere di più credo. Perché ridere fa ridere e rende innamorati. Il riso ama l'amore che ama la luce.
È così semplice.
Si potrebbe, che ne so, facendo l'amore con foga, rotolare nelle scale e proseguire la storia d'amore nei campi. La natura aiuta l'amore, il cemento invece favorisce la solitudine.
Per fare l'amore bisogna fare come fanno gli uccelli: cercare con attenzione un luogo attraente all'aperto. Personalmente l'amore lo farei nel tronco di una quercia. Qualcuno dirà: "Ma dove lo trovi il tronco di una quercia per fare l'amore?"
Risponderò che non tutti i giorni trovi la donna giusta per fare l'amore. Può capitare, se sei fortunato, una volta ogni cento anni, e ancora! Quel giorno cercherò il tronco giusto della quercia giusta, non c'è da preoccuparsi. Perché mi piacciono gli spazi intimi e legati alla natura. Magari con un ragno vicino e un gufo a venti metri. Un ragno porta fortuna, un gufo porta veggenza.
Siamo tutti nati all'epoca del grande Buzzurro. Forse non siamo neanche nati. E non lo sappiamo neanche.- Per conto mio un giorno nascerò. E sul letto dove mio padre e mia madre dormiranno spargerò petali di limone e di arancia. Poi mi rimetterò nella pancia di mia madre e chiuderò la porticina ridendo.
Tutto cambierà, tutto, come cambia il cielo.
- Stai parlando da solo?
- No, dormivo. -Rispondo. -Dormivo sveglio, ma ero sveglio. Molto sveglio e non dormivo nemmeno un po' "
( E . Gallot - Lavallèe )