venerdì 22 giugno 2018

I balconi davanti al bar

Cerco i tuoi capelli
i nodi dei tuoi capelli
nei capelli degli altri
In qualche modo rimango
annodato
E ci resto
non mi divincolo
Non voglio
Temendo di trovare
capelli più belli
dei tuoi

Dicevo, tempo fa, che con lei
avrei potuto parlare delle mattonelle del bar.
Ne sono ancora convinto, adesso,
seduto al tavolo di un bar,
osservando il finto parquet
(laminato, lo chiamano)
e, di là dalla strada,
i balconi in simmetria.
Mi cammini ancora a fianco,
che lo voglia o no.
E gli altri mi accusano.
Ed io mento.
Dico che non ti penso.

Quando chiudo gli occhi,
quando mi fermo
mi guardi.


lunedì 11 giugno 2018

I won't go home without you

10 giugno

00.24
Roma.
Metro B, stazione Piramide.
E' la prima volta che mi vivo Roma a piedi servendomi quasi solo delle metro.
E' come essere dentro ad un sogno-ricordo poco lucido.
Io che salgo a casa tua, Diego che dopo poco mi riconosce.
La voglia della tua pelle e l'impossibilità di toccarla.
Tu dici che è l'abitudine. Io dico che è memoria corporale.
E' qualcosa che non riesco a lasciare andare, che forse non voglio lasciare andare.
Io qua ci stavo bene, qua con te. A darti i baci più belli del mondo.
E' come aver immerso la testa in una grande ciotola piena di acqua. Bisogna trattenere il fiato. Bisogna rimanere in apnea.
Qualcosa mi tiene qua, qualcosa di non ben definito che sta nella tua pelle e nelle mura antiche delle architetture.
E' qualcosa di invisibile, che nemmeno ha un odore ben definito.
Non riesco a trovare una sensazione simile.
Vorrei rimanere qui un altro mese e ubriacarmi ancora di tutti i ricordi.
Fino a cadere stanco da qualche parte.
Mi cammini sulle sopracciglia, svicoli tra le ciglia e ti affacci alle pupille.
Sei bella.
Sei sempre bella come ti ricordavo e hai ancora il tuo odore.
E' come essere rimasti intrappolati in un loop infinito.

11 giugno
11.00
Sembra di essere in una bolla, come se le cose attorno fossero un film che si ripete senza una vera e propria trama, senza spessore, surreale e anonimo al tempo stesso.
Le strade non hanno significato e il mio corpo non trova un posto. O meglio, il corpo sì, è il cuore ad avere problemi di ubicazione spazio temporale.
E tu sei sempre la stessa donna disorganizzata di sempre.
Bella come sempre.

22.30
La sensazione è esattamente onirica.
Nel momento in cui la vedo tutto il tempo trascorso lontani si annulla, entri in un'altra dimensione.
Vorrei baciarla, ma non si può.
Vorrei baciarla.
E con la mente già lo sto facendo.
In quelle poche ore in cui ci siamo visti non hai idea di quanto ti abbia baciata.
So che avresti voluto lo stesso.
So che avresti voluto tante cose.
Mi manchi. Una nostalgia di quelle strane. Una nostalgia quasi dolce.
Nostalgia della tua pelle.
Nostalgia del tuo profumo.
Esco a prendere aria.

E' l'immagine della donna dipinta sui gradini della scalinata in modo che si veda solo se osservi da una determinata prospettiva.
E' lì, nascosta.
E' arte intrinseca di ciò che sono.

I asked her to stay
but she wouldn't listen
and she left before I have
the chance to say

Entrare in casa, dopo aver portato fuori Diego, e sentire la musica dal bagno.
Tu che hai appena fatto la doccia, la porta semi aperta.

The taste of her breath
I'll never get over
the noises that you made kept me awake
the weight of the things
that remained unspoken

Il sapore del suo respiro,
il peso delle cose non dette...

Il ritrovarsi davanti alla porta del bagno,
dopo aver portato fuori Diego,
la musica,
tu che hai appena fatto la doccia,
la porta semi aperta.

Entrerei e ti bacerei forte, dolce.

I won't go home without you


Invece siamo in auto.

Mi guardi.
Mi guardi e mi sento lo sterno bruciare.
i avvicini e mi abbracci e ti abbraccio.
Vorrei farlo meglio, ma la cintura di sicurezza mi impiccia i movimenti.
Ti stringo e ti bacio la fronte, i capelli.
Prima di scendere metti una mano sulle mie labbra e la baci.
Poi mi dici ciao.
E lì realizzo che non ho idea di quando ti rivedrò.
Non riesco a risponderti.
Rimango qualche secondo frastornato. Poi ti vedo voltarti e allora metto in moto l'auto e ti raggiungo.
Ti dico lo sai.
Il numero di lettere è lo stesso.

Ci vediamo sulla spiaggia in Thailandia

7 maggio

-Nel sogno facevamo l'amore... bello.-
-Come facciamo l'amore io e te...-
-Io sono sicura che succederà di nuovo.-
-Secondo me basta poco, nel senso, ora abbiamo le nostre cose e ok, ma se non le avessimo e avessimo la possibilità di vederci credo che capiterebbe. E sarebbe sicuramente molto molto bello.-
-E capiterebbe molto spesso.-
-E' questione di chimica.-
-E capiterebbero molto spesso anche tante altre cose. So che se non ci fosse Frango sarei già lì.-
-Cioè?-
-Cioè che mi manchi, tanto.-
-E' lo stesso per me.-
-Stasera la bolla è andata a farsi fottere.-
-Io credo che non ci sia mai stato un giorno in cui non ti abbia pensato. Nemmeno uno solo.-
-Lo credo anche io.-
-Tutta colpa dei Dire Straits, eh?-
-Dei Dire Straits, del glicine, delle lanterne cinesi, di Baricco, del mare di Viareggio di notte.-
-Delle tende, dei pancakes.-
-Quelli sono stati veramente galeotti.-
-Lo so.-
-Poi sai cosa...-
-Cosa?-
-Di solito con il tempo le cose si dimenticano.-
-Di solito.-
-Oppure le cose si ricordano ma la sensazione sulla pelle va via. E tutto è più semplice. Con te è il contrario. E' come se mi ricaricassi, facessi scorta per un po', e poi la riserva finisse piano piano.-
-Più passa il tempo più mi manchi.-
-Anche per te è così?-
-Io mi adatto, provo ad adattarmi come ho sempre fatto. Non è semplice però.-
-Io sono sempre io?-
-Te l'ho detto, ti penso ogni giorno.-
-Come si chiamava quel libro che mi avevi detto di leggere in cui c'era lei che parlava del rapporto che aveva con un uomo che abitava tipo in un faro?-
-Non mi ricordo.-
-Dai.-
-Effetti collaterali dei sogni? ...Ti bacerei.-
-Che non stavano insieme, ma continuavano ad esserci sempre. ...amore.-
-Tanto, e ti accarezzerei le guance.-
-Piangerei sicuramente.-
-E ti metterei i capelli dietro le orecchie.-
-Perchè mi viene da piangere ora. Che bello, ogni volta me li annodi, quando lo fai.-
-Ops, però è bello.-
-Tantissimo. Ti accarezzerei la schiena. Piano.-
-Riesco a sentirti, sai?-
-Hai degli occhi meravigliosi.-
-Ti sto immaginando...-
-Mi manca il modo in cui mi guardi.-
-Gli altri non ti guardano così?-
-No.-
-E' un peccato. Te lo meriteresti.-
-Ogni tanto la invidio, sai.-
-Ah sì?-
-Sì.-
-Perché? E' molto diverso come siamo io e lei da come eravamo io e te.-
-Perché ha la possibilità di avere tutto questo.-
-Non penso di guardarla come guardavo te. Anche tu ce lo hai avuto, e ce lo avrai sempre.-
-Io non ho mai guardato nessuno come guardavo te. Non sono mai stata bene con nessuno come con te. E poi vengono i flash a caso.-
-Per me sarebbe stato molto più semplice chiudere il capitolo e andare verso altre cose, ma che lo voglia o no rimango sempre lì.-
-Tipo ora mi è venuto in mente quando siamo andati a prenderci il cappuccino completamente zuppi, di notte, dopo il rione. Scusa non so stasera che è successo. Mi è presa così.-
-Oddio che bello, sì. Non me lo ricordavo. Per stasera va bene così.-
-Io vestita da unicorno e tu da cowboy tipo.-
-Sì, una specie. Non sapevo cosa mettermi.-
-Prometti di dirmi quello che pensi?-
-Sempre. E quando Diego aveva cagato e vomitato in cucina? Povero.-
-Cagato e vomitato non rende. Aveva invaso completamente la cucina di merda.-
-Ma sei un po' gelosa oltre che invidiosa?-
-Direi più gelosa che invidiosa, mi sono espressa male.-
-Ti penso veramente tanto...-
-Tu non sei geloso di Frango?-
-Se non ci penso no. A volte cerco le foto su Facebook però e sono contento di non trovarne. Ma ci stai bene?-
-Normale. Cioè sì, ci sto bene. Però nulla di eclatante, nulla che mi sconvolga nel profondo.-
-E in ogni caso ti bacerei.-
-Io sarei la donna più felice al mondo. Stanotte vorrei stare con te. Fare scorta per un po'.-
-Abbracciati, a baciarci.-
-Non so se dormirei sai. Non penso.-
-Se mi dici così è un casino.-
-Sarebbe bellissimo.-
-Tanto. Abbracciati a baciarci non vuol dire dormire, comunque. Risolveremo in qualche modo.-
-Ti bacerei tutta la notte. E ti guarderei.-
-Faremmo l'amore tutta la notte.-
-Mamma mia quanto ti guarderei. E poi le tue mani opache.-
-Mi mancheresti da matti, dopo. Sono ancora opache.-
-Che belle. Mi accarezzi ovunque?-
-Le senti sui fianchi?-
-Consapevolmente.-
-Consapevolmente, sì.-
-Le sento, e ho gli occhi lucidi.-
-E ti stringo.-
-Stasera prima di dormire ti penserò tanto.-
-Pure io.-
-Ci vediamo in Thailandia, sulla spiaggia al tramonto?-
-Proprio lì, ormai è il nostro posto, eh.-
-Ormai sì.-
-Ci vediamo dopo lì, e nella bolla ci stiamo dentro insieme a far l'amore. Te ne mando tanto, di amore.
Ti amo sempre.
Da sempre.
A dopo.-
-Anche io ti amo.
E non vedo
come possa smettere
di farlo.
A dopo.-