sabato 2 aprile 2016

if I showed you my flaws

If I'd go locked away, 
and we lost it all today, 
tell me honestly, 
would you still love me the same?

Mi sono allontanato, abbiamo perso un sacco di cose e in ogni caso mi hai sempre amato allo stesso modo. Anzi, non allo stesso modo, in maniere sempre differenti, sempre più belle, sempre più vere. 
Con quel modo che hai di affrontare la vita come l'acqua, con fluidità, con scioltezza, dalla donna che sei. Quella donna da fossette sulle guance. Quella da birra su Ponte Milvio, quella da tenda sulla spiaggia di notte, quella dei film sul divano, quella dei cavalli e del Re Leone. Quella che mi piace. Sei sempre la stessa donna del biglietto da visita lasciato in spiaggia, sempre la stessa del peluche in stazione una manciata di ore dopo. 
Tutto ciò che mi viene in mente pensandoti è la naturalezza delle cose che accadono. Riesco a vedere ogni concatenazione di eventi casuali che ti ruotano attorno, che ci ruotano attorno, che ruotano attorno in realtà un po' a tutto, solo che ci facciamo caso solo quando ci riguardano da vicino. 

If I showed you my flaws,
If I couldn't be strong,
tell me honestly,
would you still love me the same?

Ti ho mostrato tutti i miei difetti, non sono stato forte un sacco di volte e in ogni caso sei sempre stata lì a cercare di far capire prima di tutto a me stesso cosa ci fosse che non andava. E alla fine il risultato è sempre lo stesso, qualcosa non va solo quando ti crei aspettative e vuoi che alcune cose vadano come vorresti te. Mi hai guardato dentro e ci hai fatto guardare pure me. "Guarda un po' lì? Secondo me tra la milza e quella costola dovresti darci una pulita. Pure tra quelle due sinapsi laggiù in alto mi sa." 
E con la caparbietà e la tenacia che solo una vera esploratrice può avere, mi ci hai fatto guardare. E mi hai fatto vedere che sì, effettivamente sono sempre un po' pippa, un po' troppo sensibile come i grandi ustionati e pure troppo ansioso quando ci sono di mezzo gli orari. 
Non ti fermi mai, finché non ti è chiaro qualcosa, finché non sei soddisfatta di ciò che hai capito tu non ti fermi. Ed è una roba spettacolare. Scavi fino in fondo, ti addentri in tutti i cunicoli del labirinto prendendo a calci in culo il minotauro.

Tempo fa scrivevo del fatto che delle persone mi avevano descritto come una foresta. Con tutto ciò che tale foresta si porta dietro. E dentro. Scrivevo anche del fatto che nessuno si era mai addentrato in tutti i miei sentieri intricati. O, se anche ci avevano provato, a un certo punto si erano spaventati ed erano scappati via. Tu invece sei andata sempre tranquilla, a volte un po' incerta o indagatoria (prendendo in prestito lo sguardo di Diego) sì, ma sei sempre andata avanti. Curiosa. D'una curiosità così sana che non avevo mai visto. 

Insomma, hai visto le mie ferite, hai visto i miei difetti, hai visto e sentito sulla tua pelle un sacco di cose di me.
Il risultato è che, nella tua curiosità, nella tua voglia di esplorare per crescere, alla fine hai fatto crescere me. 
E ho un sacco voglia di mostrarti tantissime altre cose, cose che voglio scoprire anche io, e possibilmente mi piacerebbe farlo con te.

Adesso mi hai scritto, quindi non riuscirò a dirti nient'altro qua, che ti amo te lo dico direttamente.