venerdì 3 febbraio 2017

Kafka on the shore

Giro il cucchiaino per mescolare schiuma, caffè e zucchero. Poi lo appoggio proprio al centro del piattino.
Le tazzine da caffè mi sono sempre piaciute tanto, non c'è un motivo specifico. La rigiro in mamo, mentre scrivo, e il caffè lascia dei segni di roccia metamorfica dentro.
Questo è un bar carino, le luci calde e i tavoli in legno danno una bella atmosfera. Scaldano il mood un po' del cazzo che ho in questi giorni strani.
Sofia oggi era proprio bella. So benissimo che non dovrei pensarci, ma non mi va di fermare le emozioni che vengono su in questo momento.
Sarebbe controproducente ignorarle e farebbe solo peggiorare le cose.
Ora invece mi concedo un po' di tempo per pensarla come si deve.
Mi tengo la fronte con due dita e mi massaggio la tempia con il pollice. Lo trovo un gesto molto rilassante.
In questi giorni fumo tanto e provo comunque ad essere felice. Per quanto possa non essere cosí semplice.
Il gatto sulla copertina di Kafka sulla spiaggia mostra il profilo, è solo una silouhette nera con l'occhio bianco.
-Mica l'avevo vista questa copertina cosí familiare!- quando dici il caso. -Quanto rimani?-
È la ragazza che mi ha appena portato il the. Cambiamento di ogni tipo di piano.
Quanto rimango? Boh.
Tra venti giorni vado via.
E penso che con le ragazze proprio non so come comportarmi.
Non che sia timido. È che sono ragazze.
Insomma, il gatto di Murakami si guarda intorno. Quanto rimango?
Sicuramente fino a che il the assume una temperatura umana in grado di farmelo bere.
Questa è l'unica certezza che ho in questo momento.
Per il resto sono una vecchia barca a vela.
Senza vento 'nse fa niente.
E se poi becchi una secca so' cazzi.

Il vento che c'è adesso invece (perchè c'è, e parecchio) è un vento che non puoi prevedere.
Un momento ti soffia tra capo e collo come un toro inferocito e ti sbatte a terra, il momento dopo é un sussurro all'orecchio da brividi sulla pelle.
Forse per questo ho sempre meno capelli.
Ah, comunque ho cominciato a bere il the.
Pure questo macchia l'interno della tazza.

Qualche giorno fa stavo pensando a quando avevo scritto che mi piacciono i camerieri che escono a fumare. Ho trovato piacevolmente strano che adesso sono uno di quelli.

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