domenica 23 novembre 2014

Focus

18:24, 22 novembre

E' che ogni tanto il mondo va veloce e io vorrei star fermo; tu sei la mia connessione col mondo, fai rallentare tutto, lo rendi vero.
Qua attorno ci sono studenti, universitari forse, o agli ultimi anni di liceo e che già si sentono grandi. Un po' come mi ci sentivo io e vedevo tutto un po' più piccolo.
Sono qua a un tavolino e leggo. Oscar mi ha chiesto che faccio stasera, è sabato e lui lavora in una discoteca aperta fino alle sei del mattino.
Gli dico che dovrei andare al cinema, lui scherza, aggiungo che non sono tipo da bordello.
Davanti adesso ho Giuseppe, ancora mi ricordo il nome e lo riconosco, era alle elementari con me, non credo mi riconoscerebbe.
Stanno parlottando tutti, di chi sa cosa, non mi interessa.
Cosa si prova ad avere ventun anni e sentirseli?
Non so.
Ogni anno è come se ne acquistassi quattro alla volta.
I conti parlano da soli. 
Il motivo dove sta?
Qua si conoscono tutti, e io a malapena conosco me stesso.
Vado a pagare il macchiato.

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