martedì 16 settembre 2014

30 agosto

Venturina, 00:21

Il computer di Roberto è rimasto sulla schermata nera di blocco.
Dovrei premere CTRL+ALT+CANC, ma credo che anche la tastiera abbia dato forfait.
Il ventilatore sopra la mia testa è ancora lì che gira.
Sarebbe bello se fossi bravo a descrivere, potrei raccontare quel momento strano in cui l'ho vista.
Mi ero fermato al solito ombrellone delle signore romane e l'ho vista alzare gli occhi dal libro che aveva sul lettino; è stata l'educazione a farla alzare in piedi. Sulle labbra un piccolo sorriso, lo sguardo protetto dalle lenti tonde e scure.
Sono stati quegli occhiali e quel sorriso da fossetta sulle guance a farmi rimanere lì.
E poi l'ansia istintiva quando camminava con passo sicuro sulla passerella nella mia direzione.
Un vestito bianco traforato a far finta di nascondere un corpo color bronzo contrastante con il bikini arancione. Tutta la luce era sua in quel momento.
Il collo semicoperto dai capelli castani tenuti sciolti. 
Non riesco a descrivere, quando c'è così tanta bellezza racchiusa in un solo fruscio di stoffa, le mani mi cominciano a tremare e il petto si fa caldo. E provo la stessa sensazione che ho guardando il tramonto quaggiù.

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