martedì 23 settembre 2014

Uva e stelle

23 sett, 22:53

Appena uscito dall'allenamento, forse più carico di prima.
Caffè della Strega, tisana alla malva di nuovo nella tazza del toro.
Ho il cuore che mi esplode.
Ci sono troppe cose intense in questo periodo, ed è bello. Però non ho la possibilità concreta, al momento, di godermele.
Devo solo aspettare, l'uomo delle attese che torna a fare il suo mestiere che tanto gli riusciva bene.
Tutto questo mi dà la sensazione della sabbia che scorre tra le dita.
Ho dei ragazzi accanto che parlano di politica, altri, dietro, di film.
E' un bel posto per stare da soli questo. E' quello che cercavo in questi giorni.
Un luogo in cui potermi sedere da solo senza che nessuno si interessi a me.
Ieri sera guardavo il cielo. C'erano tante stelle sopra alla mia testa.
Non trovo mai le Pleiadi, però, quelle che mi ha fatto vedere lei a Fregene.
Forse è la longitudine un po' diversa.
Verso la tisana.
Leggero rumore di porcellana.
Il vapore non mi appanna gli occhiali.
E quindi ieri guardavo il cielo. E non mi sentivo più io.
Ed era strano e bello. Il mondo risuonava e ogni passo sul selciato che stavo percorrendo faceva un'eco sorda.
I paradossi della fisica.
Mi sono domandato la mia identià e il mio scopo in quanto essere umano, senza aspettarmi una risposta. E adesso mi viene in mente lei che mi scrive che io mi do senza riserve, ed è una cosa meravigliosa.
Mangio l'uva che mi hanno portato assieme alla tisana, sputando i semi e togliendo la buccia dai denti con la lingua.
Non è necessario sapere il mio scopo preciso qua, posso anche permettermi di rigirarmi qualche secondo l'acino in bocca.
I due ragazzi qua accanto parlano dell'Europa, del sistema economico e di quello politico.
Io parlo d'uva e di stelle.
E la differenza non è poi così immensa.
Mi giro una sigaretta, mentre aspetto che si freddi la tisana.

Colpo di tosse.
Manca poco soffoco.
Ma non mi interessa, in realtà, poi così tanto smettere.
E' più il gesto di rollare che mi piace, più di fumare; ci trovo qualcosa di mistico e rituale.

Tre sorsi di tisana, a contrastare le lame del tabacco.
Vapore e fumo che si mescolano.
E lo trovo interessante molto più di tante cose ritenute altisonanti.
A differenza del troppo rumore di queste ultime, qua c'è silenzio che penetra piano nei vicoli stretti del mondo. Quelli che poi sfociano in ampi spazi in cui senti il respiro del tutto.
Bacio il toro.
Mentre il vapore si fa spazio e mi scalda la pelle.

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